Un laboratorio rivolto agli abitanti dell’Opera Padre Marella, ospiti, operatori e operatrici, nato dall’esigenza di ricostruire nuovi modi di stare insieme e nuove forme di socialità possibile dentro la comunità, dopo il durissimo periodo del lockdown da CoViD-19. Il nuovo mondo non è il vecchio modo di chiamare l’America “scoperta” da Cristoforo Colombo. Il nuovo mondo è quello nel quale stiamo ora vivendo, che è nuovo per tutti e tutte, e non perché noi ci siamo spostati, non perché abbiamo viaggiato. È lui, il nuovo mondo, a essere improvvisamente arrivato fra noi. In questo mondo tutto è nuovo: lingua (parole nuove come rt, DPCM, ffp2), abitudini e usi (lavare le mani, mantenere la distanza, non uscire di casa dopo le 22), costumi (mascherine, guanti). In questo mondo, tutti e tutte, dal primo all’ultimo, siamo stranieri, tutti dobbiamo ambientarci.

Le lezioni sono divise in moduli i cui temi potranno essere adattati in corso d’opera alle esigenze dei partecipanti.

• Incontrare: quattro incontri per conoscersi e incontrarsi in modo diverso, giocando con la musica, il teatro, il video. Si alterneranno esercizi e giochi di conoscenza e presentazione a momenti di videoracconto partendo da domande o stimoli ogni volta diversi.
• Giocare: quattro incontri nei quali provare a diventare qualcun altro, giocando al teatro attraverso esercizi di invenzione e improvvisazione teatrale.
• Desiderare: quattro incontri per immaginare e descrivere il mondo che ci piace, ossia la propria città ideale. I partecipanti saranno stimolati a realizzare dei selfie-video e a realizzare la regia di un proprio racconto personale.
• Scambiare: quattro incontri per unire i racconti nati nelle sessioni precedenti per comporre un unico grande racconto. A seconda della situazione sanitaria, questo “racconto di racconti” potrà diventare una performance teatrale, un breve videodocumentario, un libro, o anche tutte e tre queste cose insieme, a seconda del tempo e delle risorse a disposizione.